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News del 07/04/2019

  • Aggiornamento dettagliato sulla situazione in Mozambico.

    07/05/2019.
    Barada
    Non è al momento semplice raggiungere la Missione e si impiega per questo motivo molto tempo. La prima parte del viaggio per raggiungere la Missione è con la barca, dopo si cammina a lungo a piedi o, se si ha fortuna, si approfitta del passaggio di un trattore. Non c'è ancora linea  telefonica nella Missione e per questo la comunicazione è molto difficile, cosa che riduce la rapidità con cui si potrebbero risolvere le problematiche causate dal ciclone. La direttrice del Centro di Salute ci riporta che i casi di malaria sono aumentati di molto: l'incidenza nei bambini é passata dall'11% al 25%, negli adulti dal 25% al 50%. La situazione nel Centro di Salute è molto difficile dal momento che il generatore dell'ospedale non funziona e per questo motivo non si possono conservare vaccini e sangue per le trasfusioni. Quando un paziente si trova in gravi condizioni, deve essere trasportato in trattore , camminare per un tratto e fare il viaggio in barca di 2 ore e mezza per raggiungere Beira anche quando le energie sono poche...
    La quantità di medicinali di cui si ha bisogno aumenta costantemente, viste le circostanze attuali e lo stock é sempre carente. L'ambulanza della Missione ha subito dei danni a causa del ciclone. Con le difficoltà di accesso alla Missione, non si hanno modi e mezzi per inviare a Beira il veicolo per le riparazioni. Le scuole della Missione stanno funzionando improvvisando quando necessario. Moltissime aule di lezione delle classi sono state danneggiate e le aule che sono in condizioni migliori ospitano più di una classe allo stesso tempo. Così facendo, moltissimi alunni si trovano nella stessa aula e i professori fanno uno sforzo sovrumano per gestire la situazione, per permettere la continuazione delle lezioni. I convitti non hanno più il tetto. Nel convitto maschile, hanno improvvisato, collocando un telo di plastica per sostituire il tetto per fare in modo cbe gli studenti avessero un luogo per riposare la notte. Le ragazze dei convitti si stringono nel poco spazio in cui possono stare. La maggior parte del convitto femminile è stata distrutta. Alcuni ragazzi e ragazze non sono ancora tornati a scuola, come per la maggior parte delle famiglie della zona, hanno perso tutto. Nei momenti di fame e maggiore difficoltà economica tutte le braccia della casa sono necessarie perché si possa trovare qualcosa da mangiare ogni giorno. Non ci sono soldi per nulla ormai, tanto meno per i quaderni... Si è persa l'intera produzione di riso e solo si potrà produrre un nuovo raccolto il prossimo anno. I cocchi, tanto caratteristici di Barada, sono stati portati via dal vento e solamente avranno una nuova produzione tra 2 o 3 anni. Il cibo nella Missione è poco e dipende dalle varie donazioni.

    Estaquinha
    Estaquinha ha vari casi di pazienti in condizioni delicate, che necessitano di essere trasferiti (non condividiamo alcune immagini per non ferire la suscettibilità). In questo momento Esmabama non ha una ambulanza per trasportare i pazienti in un ospedale di livello superiore(l'ambulanza che utilizziamo solitamente è in riparazione e non si sa quando potrà tornare a funzionare). Nel Centro di Salute nel 2018 sono stati registrati 1433 casi di malaria ad Aprile, quest'anno dall'1 al 25 di Aprile sono già stati confermati 2.646 casi di malaria. Fin'ora non sono ancora stati confermati casi di grave diarrea. Vari pazienti che si sono rivolti ad altri Centri di salute che non hanni materiale medico e medicine, si rivolgono al Centro di Salute di Estaquinha. Di conseguenza, il numero di visite in Estaquinha è aumentato esponenzialmente: quest'anno dall'1 al 25 aprile abbiamo registrato 5.656 visite mediche( in media, nello stesso periodo, non si superavano le 2000 visite). Considerando che la media annuale delle visite mediche nei 3 Centri di Salute di esmabama, non solo Estaquinha, é di 90.000 visite/anno, possiamo solo aspettarci che quest'anno il numero totale delle visite sarà certamente di molto superiore. Stiamo facendo un enorme sforzo per soccorrere tutti quelli che hanno bisogno di noi. Per questo motivo i farmaci sono necessari costantemente e lo staff del Centro di Salute, si raddoppia per offrire il miglior servizio possibile. L'informazione che abbiamo è che la maggior parte degli alunni ha ripreso le lezioni, ma nelle altre scuole del "posto amministrativo" di Estaquinha, ci sono molti alunni senza libri, scuole senza tetti e alunni senza professori (molti di essi non sono tornati a lavoro perché sono rimasti senza casa, distrutta dal ciclone). I campi destinati all'agricoltura della comunità e della Missione non sono ancora stati lavorati dal momento che è ancora presente molta acqua e fango. Per la. Maggior parte della popolazione, la speranza di tornare a seminare i campi é ancora lontana. Alcuni tenteranno di ricavare dai campi un secondo raccolto, ma non ci sono sementi.

    Mangunde
    Il maggior problema in Mangunde è la fame diffusa tra la comunità nei dintorni della Missione: tutti i raccolti sono andati persi e i campi coltivati delle famiglie e della Missione sono stati distrutti completamente. Nella gran maggioranza, i campi coltivati sono ricoperti di fango e non possibile piantare sementi (lo strato di fango è molto profondo). I parassiti distruggono le foglie delle poche piante che germinano. Sarà necessario un grande sforzo per ripulire i campi e per ora lo sforzo finanziario è canalizzato a garantire la sopravvivenza delle popolazioni. Quando si distribuisce il cibo , ci sono sempre più persone ad attendere un aiuto di quante possano ricevere realmente qualcosa. Alcune persone pensano di "tentare la sorte" e piantare mais a luglio per poter poi raccogliere a fine anno se ci fossero delle giornate di piogge, ma se così non fosse, dovranno attendere la stagione delle piogge ( che sarà solamente a fine ano) e raccoglieranno i frutti della semina il prossimo anno. La popolazione disperata tenta persino di fare seccare e ridurre in polvere il mais che aveva raccolto prima del ciclone e che a causa delle piogge è marcito, cosa che può essere un grande rischio per la salute. Per il momento c'è cibo sufficiente per i convitti, ma finirà a breve. I casi di malaria sono aumentati di molto: sono stati diagnosticati 1.934 casi ad aprile 2018 (15.6% in aumento rispetto alla media) e il 57.9% é il tasso di positività alla malaria tra la popolazione. Sono necessarie reti zanzariere per prevenire l'aumento dei casi. I casi di diarrea si sono ridotti del 7. 5% conseguenza dell'ottimo lavoro di sensibilizzazione a favore del trattamento dell'acqua, ma mancano i mezzi per il trattamento dell'acqua. La maggior parte delle persone utilizzano acqua prelevata dagli stagni e piccoli laghi che si sono formati nella comunità. Lo stock delle medicine è estremamente ridotto, sono forniti da Esmabama, ottenuti grazie al supporto dei partners. Nel Centro di Salute c'è un problema grave per la conservazione di vaccini, medicinali, sangue per le trasfusioni senza energia elettrica. Per risolvere il problema della mancanza di elettricità, sarebbe necessario un frigo a gas. Anche il generatore del Centro di Salute è purtroppo danneggiato. Senza alcuna fonte di energia, la sterilizzazione degli strumenti medici e il laboratorio per le analisi diagnostiche delle malattie sono compromessi. Nella Missione le lezioni si svolgono nonostante manchino alcuni studenti per via della malaria e della fame. Nelle comunità più colpite come Mudala, le lezioni scolastiche si erano interrotte e hanno ripreso la scorsa settimana, ma con pochi studenti. In Jambe, la scuola costruita interamente in materiale locale, è stata completamente distrutta.

  • 04/04/2019.
    Carissimi,
    Il nostro direttore, Fabrizio Graglia, è in questi giorni sul campo, insieme alle Missioni che abbiamo visto nascere e crescere. Oggi è arrivato a Mangunde e ci ha dato la triste notizia che vi sono centiania di corpi in mezzo agli arbusti, dall’altra parte del fiume dove vivono la maggior parte degli studenti di Mangunde. Vittime della furia delle acque, della fame, della stanchezza e della devastazione che ha accompagnato il ciclone IDAI. L’odore nauseabondo stava arrivando alla Missione di Mangunde.Solo oggi, due settimane dopo il disastro, le prime equipe hanno iniziato a raccogliere i corpi spostandosi in elicottero tra gli isolotti che affiorano dalle aque. Non osiamo immaginare come sia la situazione nelle comunità che non siamo ancora riusciti a raggiungere.
    Altre brevi notizie:
    - La ONG Fuel Relief Fund ci ha aiutato offrendoci il combustibile indispensabile per garantire i serivizi sanitari minimi nelle unità sanitarie (foto in allegato). Contemporaneamente, visto che vi sono molte realtà che hanno bisogno di aiuto, questo è diviso tra tutti e copre solo una piccola parte di quanto servirebbe per rimettere in piedi dei servizi non ancora dignitosi, ma che almeno garantiscano la sopravvivenza. Non ci illudiamo che l’elettricità pubblica torni a breve nelle zone rurali, ci vorranno almeno 8-12 mesi durante i quali sarà indispensabile alimentare i generatori.
    - Grazie all’elicottero affittato settimana scorsa, ci è stato possibile far avere alle unità sanitarie di Mangunde e di Barada almeno un po’ di medicinali. Anche in questo caso la necessità è enorme, con l’aumento esponenziale di malattie e con la perdita di tutto lo stock esistente. Siamo in contatto con la Pharmaceuticals without border, sperando di poter aver rapidamente altri medicinali e ridurre il numero di vittime per malattie facilmente curabili (ma anche a Beira iniziano a scarseggiare i medicinali e, purtroppo, temiamo che ancora una volta verrà data la priorità lì dove la distribuzione è più semplice). La velocità con cui si stanno propagando infezioni e varie malattie trasmissibili ci lascia a bocca aperta e terrorizzati per quanto ogni ora di ritardo sia determinante per la vita di centianai di persone. La dimensione della tragedia, quanti hanno perso la propria casa, i morti che si putrefanno nei campi, il numero di malati...è inimmaginabile e supera le peggiori previsioni. E questa situazione continuerà per molti mesi; è un circolo vizioso. I campi coltivati sono distrutti e al posto di avere pannocchie e riso sono coperti di cadaveri nauseabondi, non vi sono scorte alimentari e la denutrizione colpirà la popolazione per mesi rendendo le persone sempre più fragili e soggette a malattie.
    - Dopo una generosa donazione di generi alimentari, a Beira, questi sono stati inviati a Barada via barca, lo scorso fine settimana. Stiamo lottando perchè vi sia un rifornimento regolare per tutti, visto che quanto inviato basta solo per pochi giorni (foto del caricamento in allegato). Sono migliaia, molte migliaia, le persone che si sono rifugiate nelle Missioni dove labvoriamo. Hanno perso tutto, e trovano nelle Missioni un porto sicuro dove poter sperare che l’incubu finisca. Oramai gli alunni convittori sono una piccola parte di quanti sopravvivono grazie alle Missioni ed agli sforzi di Esmabama perchè il mondo non volti loro le spalle.
    Link al video su Youtube della situazione a Barada.

    27/03/2019.
    Carissimi,
    Siamo tornati oggi dal nostro viaggio per le missioni. Sono stati 3 giorni molto duri, sia fisicamente che emozionalmente. Nel primo giorno abbiamo sorvolato con l’elicottero la missione di Barada e abbiamo riscontrato una distruzione al di sopra delle nostre aspettative. I ragazzi e gli adulti ci chiamavano perché atterrassimo, ma era giá tardi e l’elicottero doveva rientrare all’areoporto di Beira per rifornirsi. Questa ricognizione ci é servita per comunicare alle Nazioni Unite e all’INGC (Protezione Civile mozambicana) le necessitá della missione. Purtroppo loro non avevano nessuna informazione della missione e delle circa 1.000 persone che lí si trovavano: alunni, professori e infermieri con le loro famiglie e comunitá. Completamente isolati e con i rifornimenti ormai finiti. Il giorno dopo siamo atterrati nel campo di calcio della missione di Barada e con un telefono satellitare, il sig Harald della Caritas Austria, ha inviato le coordinate all’elicottero del WFP (Programma Mondiale d’Alimentazione) che ha portato 1,8 tonnellate di alimenti (riso, fagioli, pappe per neonati, biscotti energetici), che serviranno per i prossimi 4 giorni. La missione di Barada ha perso tutto, solo il Centro di Salute e la direzione della scuola si sono salvati e dopo 11 giorni dal ciclone i professori e infermieri hanno cercato di riparare in modo provvisorio i tetti delle loro case con lamiere e sacchi. Le uniche strutture che si sono salvate ospitano professori, alunni e infermieri e comunitá.
    Senza elettricitá e con pochi alimenti hanno resistito 11 giorni, ma ció che mi chiedevano era: “domani vorremmo riaprire la scuola, ma abbiamo bisogno di materiale scolastico e tele per i tetti delle aule”. Il nostro obiettivo é riprendere la scuola lunedí prossimo. Stiamo organizando il trasporto del materiale con barche a partire di Beira. A seguire siamo atterrati nella missione di Estaquinha che ha subito meno danni rispetto Barada. Le case dei professori, serbatoi d’acqua, parte dei convitti sono stati colpiti. Con la jeep abbiamo voluto raggiungere il nostro progetto agricolo (10 minuti dalla missione), ma non siamo riusciti perché la strada era intransitabile.
    Dall’alto e dalle informazioni dei nostri funzionari abbiamo perso tutto: case, magazzini, 2 trattori, seccatore, 110 tonnellate di mais, elettropompa, il posto di trasformazione d’energia, un investimento di 200.000 euro. Successivamente siamo atterrati a Mangunde. La missione, lontana dal mare ha registrato problemi nella panetteria, alcune case dei funzionari e alcune aule. Il grande soffrimento é stato per i villaggi che si trovavano vicino al fiume. Non abbiamo ancora notizie della distruzione e dei morti. Machanga, infine, ha registrato alcuni danni al magazzino, al Posto di Salute e abitazioni.
    I funzionari di Esmabama sono tutti vivi, soltanto 8 riportarono ferite, ma tutti hanno perso la loro casa. 18 funzionari, che durante il ciclone si trovavano nelle missioni a lavorare, non hanno notizie delle loro famiglie e non sono ancora riusciti a raggiungere le loro case. I nostri Centri di Salute giá registrano casi di diarreia acuta. L’aumento é stato del 41%. I casi di malaria hanno giá raggiunto numeri allarmanti. Cerchiamo di mantenere sotto controllo la situazione. Molti alunni esterni ci chiedono di entrare nei nostri convitti per non perdere l’anno scolastico. Soltanto in Estaquinha 100 nuovi interni entreranno nei prossimi giorni. Questo será un’ulteriore sforzo di Esmabama, ma é la nostra missione, tutti ci stiamo sforzando per aiutare chi ha piú sofferto.
    In questa Fotogallery altre nuove immagini appena giunte.

    25/03/2019.
    Fabrizio (Esmabama), Sandra (Esmabama), Shakil (Esmabama), un giornalista e Harald Grabher (Caritas Austria) sono partiti oggi (25 marzo) in elicottero diretti a Beira e alle Missioni per poter valutare la situazione delle Missioni di Barada, Estaquinha, Mangunde e Machanga e dei distretti di Buzi, Chibabava e Machanga.
    La previsione è che l'elicottero possa rientrare mercoledì. Fino ad ora, per quanto é stato visto dal gruppo, dall'alto dell'elicottero, non ci sono buone notizie: rimane poco di Barada, la stessa Beira é una desolazione, le altre Missioni sono considerevolmente danneggiate e lo sono tutte le coltivazioni, per cui non esiste cibo per i prossimi mesi. La gente sta morendo di fame e sono disperati.
    Nel vedere l'elicottero gridavano, correndo in direzione dello stesso con le poche forze restanti, sperando che il piccolo elicottero potesse portare loro cibo o che li salvasse. Un aiuto deve arrivare il più rapidamente possibile, per ridare speranza alle popolazioni di queste aree remote, fino ad oggi abbandonate alla propria fede e sorte.
    Non ci sono molte informazioni di quanto sta succedendo in Mozambico, sui quotidiani Italiani. Qui di seguito un raro articolo tratto dal quotidiano "la Repubblica". Clicca qui per aprirlo.

    21/03/2019.
    Nella notte tra giovedì 14 e venerdì 15 il ciclone Idai ha colpito con un’insolita violenza il Mozambico centrale, in particolare la zona di Beira, area in cui operano le missioni di Uniamo le Mani.
    La città di Beira (seconda del Mozambico) è stata danneggiata al 90%, mentre le vittime accertate sono finora 150, anche se fonti presidenziali stimano che il conto salirà oltre il migliaio.
    Le vie di comunicazione sono distrutte ed é impossibile raggiungere buona parte del territorio, tra cui le nostre missioni, che rimangono isolate e danneggiate, anche se non si è ancora in grado di conoscere e quantificare i danni. Nell’intera area mancano medicinali, cibo, strutture per accogliere i profughi, comunicazioni telefoniche e internet, ospedali e mezzi di trasporto. La maggior parte delle infrastrutture sono state distrutte o scoperchiate dall’uragano.
    Fabrizio sta bene nonostante si sia trovato nel cuore della tempesta: è riuscito a mettersi in contatto con noi e ora si trova a Maputo dove è all’opera per ristabilire al più presto i contatti con le missioni.
    Lettera di Fabrizio Graglia del 18/3/2019 (Pdf)
    Immagini ricevute da Fabrizio Graglia (Fotogallery)
    Video della situazione a Beira dopo il passaggio del ciclone (Youtube)
    Per chi volesse aiutare, è aperta una sottoscrizione sul Conto Corrente 0105428357 intestato a:
    Uniamo Le Mani - Onlus - IBAN: IT40W0200801060000105428357
    BIC SWIFT: UNCRITM1AF0
    Banca Unicredit filiale di piazza Rebaudengo 6 - Torino, indicando la causale "Uragano Idai".

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