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Cari amici e benefattori,
l’anno è iniziato nel migliore dei modi. Qui siamo stati sommersi da
moltissima pioggia, dobbiamo oltrepassare qualche disagio, ma
ringraziamo. Arrivare nelle missioni di Estaquinha e Barada adesso è
più problematico perché non si può attraversare il fiume Buzi e quindi
siamo costretti a 300 km in piú di strade alternative.
Un’altra bella notizia è la tregua tra guerriglieri e esercito;
finalmente arrivare a Machanga è molto più semplice e sicuro e quindi
ne stiamo approfittando.
Si sono conclusi 5
progetti d’emergenza: 3 della cooperazione italiana con CESVI, CESVITEM
e Comunità St Egidio e 2 delle Caritas Austria e Bolzano.
Grazie
ancora a tutti coloro che hanno risposto positivamente alle nostre
richieste, in particolare I Paesi Baschi (Spagna) ci hanno approvato un
grande progetto insieme alla ONG Proyde.
Cercheremo di fare, come sempre, il nostro meglio!
Auguri buon anno!
Fabrizio Graglia
(Direttore)
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Nel
2016 cento e dieci giovani hanno partecipato a un programma di
formazione alla cittadinanza nelle missioni di Estaquinha e di
Machanga. La formazione è stata centrata, tra
gli altri, sui temi dei diritti umani, della violenza domestica, della
libertà, della creazione di associazioni. Sono stati trecento i giovani
coinvolti, per tutta la durata del progetto e il futuro darà loro la
possibilità di scegliere comportamenti responsabili, come ci ha detto Médéric Carpier, coordinatore del progetto.
Lo scopo è
sviluppare in questi giovani la resilienza, di renderli consapevoli di
quali sono i loro diritti e i loro doveri, di far sì che sappiano
crearsi opinioni e idee proprie lavorando insieme ad altri giovani
delle loro comunità. Oltre che ai giovani la formazione è stata rivolta
anche a quattordici insegnanti in modo che possano seguire i giovani durante e successivamente la fine del progetto.
E’
stata una soddisfazione, per Estaquinha, ricevere il sopralluogo al
progetto, da parte di Piergiorgio Calistri, rappresentante della
Società Civile all’ Unione Europea a Maputo,
il 5 dicembre. L’Unione Europea, in questo progetto, è un partner di
Esmabama. Piergiorgio Calistri ha dimostrato la sua soddisfazione su
come il progetto sia stato realizzato.
Per
l’anno a venire, speriamo nella creazione di otto associazioni
studentesche organizzate dagli studenti stessi. E’ volontà di Esmabama,
che li supporterà, che siano gli studenti a sviluppare programmi e
progetti.
Adattato dal quotidiano “Diario de Mozambique” del 07/12/2016
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Ormai da Parecchi anni, la Conferenza Episcopale Italiana (CEI) ha sostenuto dei progetti triennali con Esmabama che sono stati realizzati nelle quattro missioni.
La CEI è un partner chiave che ci permette molte delle sfide che dobbiamo affrontare, riguardino
esse l’educazione, la pastorale, le risorse, le infrastrutture,
l’amministrazione ed altresì la sfera sociale (che include le comunità
che stanno attorno alla Missioni).
Nel Novembre scorso la CEI ha approvato un nuovo progetto per i prossimi 3 anni che vedrà realizzazioni soprattutto in tre settori:
Educazione – attraverso la formazione di insegnanti (fornendo
l’accesso all’insegnamento a distanza all’Università Cattolica del
Mozambico, per la concessione di borse di studio e il reinserimento di
alcune infrastrutture scolastiche nelle quattro missioni.
Nell’area delle risorse e delle infrastrutture questo nuovo
progetto comprende la manutenzione dei pozzi e delle pompe per l’acqua
e la ristrutturazione di alcune case per gli ospiti.
Per quello che riguarda la sfera socio-pastorale,
attraverso la collaborazione dei Padri Bianchi, saranno realizzati dei
progetti formazione nell’area delle “buone maniere” cosa che in pratica
ha a che fare con i concetti di cittadinanza e partecipazione.
Infine, per quel che riguarda il settore amministrativo di
Esmabama, questo progetto si propone di rafforzare l’autonomia del
Consiglio di amministrazione delle Missioni, che vedrà, in particolare
la donazione di computer ed altri mezzi da utilizzare da parte dei
membri di ogni Consiglio.
Per valutare la conclusione
dei precedenti progetti e per concordare i dettagli di questo nuovo
progetto, lo scorso novembre, abbiamo ricevuto la visita di due membri
della CEI.
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Lo scorso 4 dicembre un pranzo di solidarietà è stato organizzato, a Padova, dalla Onlus italiana AMO (Amici del Mozambico).
É una tradizione che si svolge tutti gli anni a favore di Esmabama, sia
per raccogliere fondi che per rafforzare i legami di cooperazione e gli
impegni.
Questa
volta il pranzo ha avuto un significato particolare perché, per la
prima volta, ha partecipato il Direttore di Esmabama, dottor Fabrizio
Graglia, che ha rivolto un personale saluto al vasto gruppo di
partecipanti e “Amici del Mozambico” dando informazioni sui progressi
dei progetti e della stessa associazione e ringraziando la ONLUS
italiana per il continuo impegno nell’ aiutare Esmabama.
Alla
fine del pranzo sono stati messi all’asta dei cesti natalizi: questo è
servito, non solo, a raccogliere fondi, ma a creare un’atmosfera
piacevole e festosa tra gli intervenuti.
Occorre
notare che l’AMO è stata fondata come un’organizzazione a sostegno del
fondatore di Esmabama – Padre Ottorino Poletto. La maggior parte dei
membri e dei fondatori dell’associazione sono per lo più amici, e anche
parenti, del nostro ex direttore. É perciò
notevole che, nonostante Padre Ottorino, si sia dedicato ad un nuovo
progetto in America Latina, la forza e l’impegno dell’AMO ad aiutare il
Mozambico attraverso Esmabama continui. Una volta ancora l’AMO sarà al
nostro fianco per i progetti del 2017. Il Mozambico è riconoscente!
GRAZIE AMO!
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Il
25 dicembre, si è tenuto, a Mangunde, il pranzo di Natale a cui hanno
partecipato 80 bambini orfani, 15 anziani e 12 malati. Considerata
l’estrema siccità nella provincia meridionale di Sofala, se non fosse
stato per questo pranzo e questa solidarietà, crediamo che la maggior
parte di queste persone non avrebbe avuto da mangiare e il Natale,
sarebbe stato da dimenticare…
Ecco,
ad esempio, la storia di Roti Joao. Roti Joao è un ragazzo di 13 anni
che era tra gli inviati al pranzo di Natale. Ha partecipato insieme
alla sorella Amelia, entrambi orfani. Essi vivono a Dongonda,
sull’altra riva del fiume Buzi con la loro nonna gravemente ammalata. A
quanto ci dice Roti, la nonna è praticamente cieca e non può uscire
dalla capanna. É Roti che si prende cura di lei, della sorellina e
della casa. Alla mattina va nei campi e nel pomeriggio cerca qualche
lavoretto aiutando qualcuno per portare a casa una tazza di farina da
cucinare.
A dispetto della sua giovane
età, 13 anni, il suo comportamento è quello di un adulto: cucina,
procura l’acqua, lava gli indumenti... E tuttavia vuole continuare a
studiare e entrando nel 7° grado frequenta una scuola a 4 chilometri di
distanza da casa, a Jambe, sulla stessa riva del fiume.
Alla
fine del pranzo, uno degli organizzatori, Inácio, ha accompagnato i due
fratelli ad attraversare il fiume essendo l’acqua molto scura e
probabilmente popolata da coccodrilli. I due fratelli hanno portato con
sé un pasto per la nonna e del cibo per qualche giorno.
Adattato da un resoconto di José Zacarias, direttore del Centro di Salute di Mangunde
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Antonio Jhone, il “nostro” Tony possiede
una laurea in Storia Politica e Gestione Pubblica/Unità Territoriali ed
è uno dei collaboratori da più lunga data nell’ufficio di Esmabama
avendo lavorato con noi per quasi 17 anni. La sua carriera è iniziata
come segretario della logistica ed ora è il Coordinatore Generale della
Logistica sia per le quattro missioni che per l’ufficio.
Quali sono le sfide più grandi nel tuo lavoro?
Consideriamo due aspetti principali: la comunicazione e i
trasporti. Per comunicazione intendo alla capacità di comprendere gli
effettivi bisogni delle missioni. Per i trasporti, occorre innanzitutto
notare che il flusso dei trasporti, nel passato, era inferiore ad oggi.
Adesso è aumentatoti e siccome non disponiamo di un veicolo dedicato
alla sola logistica dell’ufficio, spesso devo usare la mia auto
personale. Un buon mezzo a disposizione ci permette di visitare le
missioni e seguirne i ritmi di lavoro. Una volta riuscivo a recarmi
nelle missioni una volta al mese, ora, soprattutto a causa delle
ristrettezze delle risorse, ci vado ogni tre mesi.
Quale è stata la situazione più significativa che hai vissuto da quando lavori con l’Associazione? E perché?
In termini positivi, è stato quando Esmabama è stata coinvolta nel
Programma Emergenza Alluvione nella parte meridionale della provincia.
Nel 2002 sono stato coinvolto in questo lavoro che si è prolungato fino
al 2005. E’ stato quando abbiamo costruito 101 case per risistemare gli
evacuati. E’ stato molto gratificante.
In
termini meno positivi, è più difficile identificare i momenti più
difficili che mi hanno, personalmente colpito. Forse la cosa di cui mi
dispiaccio di più è stata l’insufficiente formazione per migliorare le
mie prestazioni sul lavoro. Mi riferisco, in particolare, agli studi
per conseguire la laurea.
Come vedi il futuro dell’Associazione alla luce della situazione socio-economica del paese?
Considerando, in generale, l’aspetto polico-economico, penso che
Esmabama non abbia bisogno di ulteriori supporti: Esmabama ha “gambe
per camminare” perché non dipende dal Governo, è indipendente e
neutrale. E’ vero però che, per quello che riguarda le missioni,
economicamente siamo dipendenti da terzi ed in special modo dal
Governo. Rispettando gli aiuti esterni, Esmabama è in grado di andare
avanti, ma
nei settori dove è determinante il supporto governativo, come
nell’educazione e nella salute, un brusco acutizzarsi della crisi in
Mozambico, può avere effetti negativi.
Trattando
da vicino con forniture e prodotti, tu hai una reale conoscenza dei
livelli di inflazione negli ultimi mesi. Praticamente, che cosa
rappresenta questa inflazione? Quali sono le reali conseguenze per le
nostre quattro missioni?
Il risultato più immediato è la riduzione degli approvvigionamenti che acquistiamo. Nel caso del cibo, con lo stesso stanziamento compriamo molto meno. Questo
ci ha costretti a ridurre il numero degli studenti degli internati per
compensare questi aumenti. L’inflazione riguarda anche i carburanti con
risvolti per quel che riguarda il settore dell’agricoltura.
Riduciamo anche, per risparmiare, il numero degli spostamenti. Abbiamo
anche ridotto la quota di carburante alle missioni che ha portato, come
conseguenza, una riduzione delle ore lavorative delle attrezzature
agricole e di seguito la riduzione del personale... è una ruota...
Vuoi lasciarci con qualche suggerimento o commento?
Vorrei
lasciarvi con un suggerimento rivolto ai donatori.
É un invito speciale che rivolgo loro a continuare ad avere fiducia in
Esmabama perché nei mei ormai 16 anni di esperienza al servizio
dell’Associazione posso affermare che Esmabama è un’organizzazione
seria e affidabile anche per le comunità che si trovano attorno alle
missioni. Ho
visto molte organizzazioni locali fallire dopo due o tre anni di
attività vuoi per cattiva gestione, abuso di potere o altro, ma
Esmabama è guidata da valori unici di serietà nel settore. In questo
modo siamo in grado di far vedere ad ogni donatore i risultati del
nostro lavoro nella ricerca di obbiettivi comuni.
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ASSOCIAÇÃO ESMABAMA
Rua Roberto Ivens 168
Palmeiras 1
Beira, Sofala, Mozambique
Tlf: +258 82 845 7000/ +258 86 845 7000/ +258 84 845 7001
Fax: +258 23311887
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Testi e traduzioni: Cristina Bona; Rosa Nordeste; Sandra Rodrigues. Fotografie: Arquivo Esmabama; José Zacarias; Rosa Nordeste; Sandra Rodrigues. Design: Rosa Nordeste. |
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