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Cari amici e benefattori,
molti di voi erano preoccupati sulla mancanza della pioggia; la
pioggia è arrivata, molta, moltissima e per due giorni le nostre
missioni sono state irraggiungibili. Oltre a problemi logistici sono
aumentati i problemi di salute: malaria, diarrea acuta.
Anche le pannocchie di mais con la pioggia intensa rischiano di marcire sulla pianta invece di seccare.
In Africa non esistono le mezze misure...Il clima è solo una a delle tante sfide del continente!
Dalla
foto dell'editoriale capirete che attraverso la newsletter lanceremo
una campagna di solidarietà, ogni mese sarà dedicata ad una causa
specifica...Iniziando l'anno scolastico l'educazione sarà la nostra
priorità nei prossimi mesi.
Grazie a tutti voi, e in particolare ad A.MO per il suo continuo sostegno.
Fabrizio Graglia
(Direttore)
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Il 10 febbraio la
nostra associazione è stata eletta quale Coordinatore del Forum
Associativo per l’Educazione e lo Sviluppo delle Risorse Umane per la
Provincia di Sofala – 2017.
Sarà
quindi responsabile per il coordinamento, la promozione e l’aiuto per
la realizzazione del Piano Strategico Educativo, a livello provinciale,
insieme al Governo e ai 33 partner coinvolti (ONG e associazioni).
La votazione che ha portato a questo risultato ha visto Esmabama ricevere 37 voti su 50 votanti.
Se da un lato questa scelta riconosce il nostro lavoro, dall’altro rappresenta un ulteriore carico di lavoro e responsabilità!
Simbolicamente,
la coordinatrice precedente, Sig.ra Alda Barreto di GIZ-Pro Educazione
(Cooperazione tedesca) ha consegnato il fascicolo dei Soci della
Cooperazione del Settore Educativo a Sofala al rappresentante di ESMABAMA
– Fabrizio Graglia – come nuovo coordinatore per il mandato 2017.
Fabrizio ha espresso il suo compiacimento affermando che è un onore,
per una piccola organizzazione come ESMABAMA, ricevere il testimone da
una grande realtà governativa tedesca come GIZ.
Ha affermato inoltre che il lavoro più grande per il 2017 sarà la
mappatura delle organizzazioni nel settore dell’educazione nella
provincia di Sofala. Questo lavoro, ha dichiarato, sarà svolto con
grande impegno.
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Il
Centro di Salute di Mangunde ha registrato 420 casi di malaria tra
gennaio e febbraio 2016 mentre nello stesso periodo di quest’anno i
casi sono stati 1967. Questo vede perciò quasi un aumento del 500% dei
casi confermati. Già dobbiamo registrare la morte di due
bambini arrivati al Centro nella fase terminale della malattia.
Purtroppo, molte altre morti si sono verificate nelle comunità. Un caso
drammatico ha coinvolto un attivista della salute che non ha potuto
salvare la vita del suo bambino cercando di raggiungere Mangunde: il
Centro di salute di Toronga – il più vicino alla sua abitazione – era
sprovvisto di farmaci contro la malaria. La conseguenza è che il Centro
di Toronga indirizza i malati al Centro di Mangunde, circostanza che
crea una situazione problematica per la maggioranza della popolazione
che non avendo mezzi di trasporto ed essendo già debole per la malattia
si trova a dover percorrere 16 chilometri a piedi. Questo forte incremento di casi di malaria è dovuto all’aumento enorme di zanzare seguito alle abbondanti piogge.
Gli
attivisti della salute cercano di accrescere la consapevolezza delle
comunità e trattano del tema prima degli appuntamenti al Centro di
Salute per illustrare le misure di prevenzione quali l’igiene
dell’ambiente, la conoscenza di piante che aiutano a tenere lontane le
zanzare, l’uso delle zanzariere e avvertono di recarsi al Centro di
Salute al manifestarsi dei primi sintomi.
Inoltre, Esmabama ha incaricato una ditta per la disinfestazione,
tramite spargimento di polveri, in tutte le quattro missioni per la
riduzione del numero di zanzare.
Purtroppo
la situazione non vede ancora miglioramenti per la mancanza di rimedi
nei Centri di Salute, situazione che ha portato, a volte, anche il
Centro di Mangunde a rimanerne sprovvisto. Questa è una situazione
pericolosa ed ad alto rischio perché la malaria uccide e può altresì causare. Una malaria non curata in tempo rappresenta una morte certa. Nelle
ultime settimane la collaborazione di Esmabama col Centro Salute di
Mangunde è stata decisiva per reperire medicine per i trattamenti. La
malaria si può curare ma è altresì vero che il trattamento è
imprescindibile.
Inoltre, l’estrema carestia, che continua ad esistere, aumenta la drammaticità della situazione della popolazione nella regione.
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Il 25 febbraio, sabato, il direttore di Esmabama ha partecipato ad una trasmissione in diretta, DIRECT LINE,
trasmessa da Radio Mozambique che a livello nazionale viene mandata in
onda da Public Media. Il programma prevedeva due tavole rotonde. Una in
Maputo insieme alla Ministra dell’Istruzione e alla sua equipe e
l’altra a Beira con Fabrizio Graglia – direttore di Esmabama –, il
responsabile di Esmabama per il settore educativo - Armando Chaua e il
Direttore Provinciale di Sofala dell’Educazione e Sviluppo Umano –José
Chicamisse.
Il
tema del dibattito è stato: L’anno accademico 2017: sfide e prospettive
– la situazione delle classi nelle aree condizionate dal conflitto
politico-militare.
Il
direttore di Esmabama, pur essendo il rappresentante della sua
associazione, ha ripsosto in qualità di Coordinatore del Forum
Associativo per l’Educazione e lo Sviluppo delle Risorse Umane per la
Provincia di Sofala – 2017, carica, come già riportato, gli è stata
attribuita recentemente.
É
stato un dibattito molto interessante e molti ascoltatori hanno
chiamato la redazione del programma ponendo domande e riflessioni.
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A
causa della scarsità di acqua e del numero insufficiente di fontane, le
comunità del distretto di Chibabava, devono quotidianamente recarsi al
fiume Búzi per rifornirsi di acqua. Purtroppo questo rappresenta un
alto fattore di rischio perché nel fiume vive anche il coccodrillo,
animale selvaggio e molto pericoloso.
Le
autorità hanno già soppresso cinque coccodrilli e un ippopotamo. I
coccodrilli perché hanno ripetutamente attaccato persone e sono già sei
le morti confermate a causa di queste aggressioni e l’ippopotamo perché
ha distrutto diversi campi coltivati per di più in periodo di grande
carestia. Occorre notare che la missione di Mangunde si trova nel
distretto di Chibabava dove spesso si presentano questi casi. Ed è il
Centro di Salute di Mangunde che si occupa degli episodi di attacchi da
parte dei coccodrilli a persone che si stanno recando alla Missione o
che sono al fiume per approvvigionarsi d’acqua.
Un’altra
lotta che le comunità locali si trovano ad affrontare è quella
rappresentata dallo stato delle strade che uniscono il villaggio di
Chibabava, dove si trovano le sedi degli uffici del distretto e la sede
amministrativa di Muxungue ad una distanza di 40 chilometri. Questa
situazione ha un forte impatto negativo sia per quel che riguarda
l’agricoltura che per donne in gravidanza e malati che cercano aiuto e
cure.
Adattato dal quotidiano “Diario de Moçambique” del 27/01/2017
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Luca Baudino ha 44 anni ed è di Torino. Nonostante sia un commerciante ha un diploma di perito elettrico. Così, dopo qualche riflessione ha deciso di prendersi una pausa
nella sua vita in Europa e venire in Mozambico come volontario per le
missioni di Esmabama. Luca ha passato un mese nelle missioni di
Machanga e Barada per installare gli impianti elettrici dove ancora non
c'erano e anche per manutenere e riparare quelli danneggiati.
Cosa ti ha spinto a venire in Africa, lasciando la tua vita, la famiglia e la professione per venire come volontario?
Ci sono più fattori: penso sia importante fare questo tipo di
esperienze, la sfida a me stesso...vedere se ce l’avrei potuta fare.
La motivazione era forse quella di trovare
la gioia facendo qualcosa per qualcuno vicino, nel donare me stesso.
Sono cresciuto in una famiglia cattolica dove il concetto di “bontà” è
molto pragmatico e implica “fare” qualcosa, attivarsi e non limitarsi
ad essere osservatori passivi o ospiti.
Riassumente, sono due gli aspetti: la sfida personale e il desiderio di portare aiuto.
Inoltre, era il periodo adatto perché i figli sono cresciuti e
anche per il lavoro era un periodo in cui potevo fare una pausa. Tutti
fattori che, convergendo, mi hanno messo nella condizione giusta.
Come ti sei relazionato con la missione? Hai trovato quanto immaginavi, quello che avevi in mente, o è stata una sorpresa?
Ho visto la missione come un posto dove le persone si comportavano
bene, ma in un certo senso in modo astratto. Comunque
ho realizzato che qui il bene è qualcosa di concreto. Un posto dove
vengono considerati i bisogni essenziali della gente. E non solo la
scuola, ma anche l’accoglienza, il cibo, un tetto...
Il
numero di bambini e di giovani di cui ci si interessa è impressionante.
La missione è molto grande e offre grandi opportunità e mi riferisco
solo agli studenti... La realtà a cui sono stato più vicino.
Il lavoro mi ha impegnato molto e questo ha un po’ limitato la
possibilità di parlare e di frequentare le aree delle missioni dedicate
alla salute e ai progetti agricoli. Può essere un motivo per ritornare
e fare anche queste esperienze.
Quali insegnamenti hai dato e quali hai ricevuto?
Ho eseguito un lavoro molto concreto: ho
collocato almeno 250 lampadine e chilometri di filo migliorando
considerevolmente la rete elettrica… letteralmente “la luce” nella vita
delle persone.
Ho
sempre lavorato con il sorriso e penso sia importante perché rende
l’idea della gioia del donare. Penso che il bene abbia più
sfaccettature, in questo caso quella di un bene pratico: la
collocazione delle luci. In più un bene emotivo dato dal mio sorriso
perché ero così contento di essere lì per loro ed era una bella
sensazione reciproca.
Cosa ho ricevuto? ... quante lezioni!
Prima
di tutto mai ho vissuto così intensamente la vita spirituale come in
questo mese. Leggevo, ogni mattina le letture quotidiane del Vangelo e
le note prima di iniziare il lavoro. Scrivevo anche le mie riflessioni
e questo mi dava molta forza e mi faceva sentire più vicino a Dio.
Comunque per me la lezione più grande è stata la stima, l’affetto che ho trovato tra le persone
specialmente nella mia famiglia, in mia moglie, nei miei amici. Ho dato
molto e ho ricevuto molto. Per me hanno rappresentato aiuto, supporto,
soddisfazione, gioia, AMORE!
La prova più bella che il bene che doni ritorna ancora più grande. È un premio divino.
Un’altra esperienza
significativa che voglio portare ad esempio è quella della vicinanza e
del silenzio. Ogni pomeriggio vedevo una copia sedere sotto un albero,
in silenzio, insieme… Vorrei anche io sperimentare questo linguaggio
del silenzio e dell’affetto con la mia famiglia.
Per
ultimo, il fatto di essermi relazionato con la gente dell’ “altra
parte” del mondo , in altre parole....è stata una grande sfida da
superare. Di sicuro questo mi ha dato a livello personale molta
sicurezza.
Un messaggio che ci vuoi lasciare?
Sono ritornato a casa con una visione più chiara e più ampia delle dimensioni del mondo e dei bisogni degli altri.
Ho
realizzato che il mondo ha bisogno di persone di buona volontà perché
c’è così tanto da fare.... Non solo in Mozambico, ma dappertutto.
Abbiamo
bisogno di gente che si offra gratuitamente anche a un vicino, a uno
straniero, a un immigrato che arriva, a un povero, a un malato, anche
qui in casa nostra. Fare del bene è bello, giusto e alla nostra
portata.
Questa esperienza mi ha ricordato quello che noi nei paesi sviluppati
tendiamo a dimenticare.
Perché viviamo di corsa e così scordiamo di vedere, di osservare,
scordiamo gli altri, quelli che hanno bisogno!...
Perciò penso che un aiuto lo
possiamo dare anche qui nel mondo, così detto, sviluppato così pieno di
ineguaglianza e di bisogni. Bisogna solo guardare per vedere!
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ASSOCIAÇÃO ESMABAMA
Rua Roberto Ivens 168
Palmeiras 1
Beira, Sofala, Mozambique
Tlf: +258 82 845 7000/ +258 86 845 7000/ +258 84 845 7001
Fax: +258 23311887
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Testi e traduzioni: Cristina Bona; José Zacarias; Rosa Nordeste; Sandra Rodrigues. Fotografie: Armando Chaua; Arquivo Esmabama; Fórum Educação Sofala; José Zacarias; Rosa Nordeste; Sandra Rodrigues. Design: Rosa Nordeste. |
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